CATANZARO E'DE.CO.
“La notte piccante” è un evento pensato e voluto per promuovere e valorizzare il patrimonio culturale ed
Enogastronomico di Catanzaro esaltando le caratteristiche peculiari che caratterizzano e caratterizzeranno le
passate e le future edizioni dell’evento. Per tutelare i “tesori” culinari catanzaresi, è stato appositamente stilato il regolamento sulla denominazione comunale la cosiddetta de. Co. una vera e propria certificazione, che avviene attraverso uno studio approfondito delle peculiarità locali comunali. Una procedura snella, particolarmente interessante per salvaguardare le produzioni legate alla vita della comunità catanzarese.
I “giacimenti” eno-gastronomici, insieme con il patrimonio storico – artistico della città, sono gli ingredienti de “la Notte piccante”, “conditi” da diversi e qualificati eventi musicali, culturali e sportivi che, di volta in volta, ogni anno, potranno essere apprezzati da tutti coloro che vorranno partecipare a questa magica serata.
Il vino
La Calabria, un tempo chiamata "Enotria" (terra del
vino), è particolarmente ricca di vini dal sapore
tipicamente meridionale, alcuni vigneti risalgono infatti
all'antichità.
L'olio
Calabrese appare giallo dorato, con riflessi verdi
decisi. All'olfatto, emana un odore piacevolmente
fruttato di media intensità. È un olio fine, armonico,
che si distingue per i sentori vegetali di erbe fresche e
di foglie d'ulivo.
Il pane
in Calabria è un'antica tradizione, in questa
regione, infatti, esiste ancora il "pane di casa", quello
prodotto all'antica maniera, genuino, friabile,
profumato che può gustarsi anche appena sfornato.
U morzeddu
Il morzeddhu (anche detto murseddu, morseddu, morsello o morzello), è un
tipico piatto di trippa di Catanzaro. La leggenda vuole che sia stato inventato durante il periodo natalizio, da una donna dalle mille risorse che, rimasta sola dopo aver perso il marito e lavorando per tirare avanti la
famiglia come addetta alla pulizia del cortile del macello, non avendo niente da mangiare per le feste, preparò una zuppa di "carne" utilizzando le frattaglie che altrimenti sarebbero state destinate alla discarica della Fiumarella.
Tradizionalmente il morzeddhu si serve dentro la pitta, un tipico pane a forma di ciambella schiacciata con poca mollica, di circa quaranta centimetri di diametro, che si trova solo a Catanzaro. La pitta viene tagliata
prima a metà in due mezzelune e quindi ciascuna parte viene aperta ed imbottita di trippa al sugo.